Carta dei valori

UNIRSI FRA DIVERSI PER CRESCERE INSIEME

L’arte, la cultura sono il principale asset dell’Italia e costituiscono le ragioni fondamentali della notorietà e del prestigio del Paese nel mondo. Tutelare il patrimonio materiale e immateriale, valorizzarlo, aprirlo alla pubblica fruizione sono obiettivi a cui la Rete ispirerà le sue iniziative. L’arte e la cultura non possono solo essere testimonianze di un passato glorioso. Esse sono o possono essere generatori della creatività contemporanea, elementi distintivi delle comunità locali, misura di uno sviluppo economico sostenibile, rispettoso del paesaggio, ambiti di applicazione di nuove tecnologie, propulsori di una filiera economica e produttiva per il risanamento e la valorizzazione dei centri storici delle città, generatori di un welfare inclusivo, strumenti di una politica economica orientata verso la conquista di nuovi mercati e di solide relazioni internazionali, presidi dello sviluppo democratico e civile dell’Italia.La competenza, la professionalità, la costante ricerca di progetti e soluzioni innovative, l’aggiornamento e la formazione continua, l’apertura alle esperienze internazionali rappresentano elementi distintivi e valori di riferimento della Rete.

I principi ispiratori della Rete sono: 

  • La centralità della persona e il valore del lavoro individuale e collettivo.
  • La pari dignità di ogni forma giuridica dell’intrapresa collettiva per il perseguimento del bene comune.
  • Il contrasto ai divari economici e sociali, consentendo a tutti, e non solo ai più grandi e forti, di prendere parte al processo economico, culturale e sociale favorendo l’inclusione di uomini e donne, soprattutto di chi si trova ai margini, attraverso la valorizzazione delle diversità come ricchezza sociale e principio della coesione delle comunità.
  • Il valore delle relazioni tra persone, basate su reciprocità, gratuità e fiducia, rappresenta il presupposto per valorizzare le competenze di tutti, contrastare le disuguaglianze di genere, costruire buone relazioni con le comunità e i territori di riferimento, potenziare il capitale sociale e il capitale di fiducia, garantire il pluralismo.
  • Il ben-essere si costruisce con la produzione di beni relazionali: tra questi, i più rilevanti sono l’amicizia, la fiducia, l’impegno civile e solidale.

Gli enti del terzo settore e della società civile organizzata hanno un ruolo cruciale nell’individuazione dei bisogni e nella generazione di soluzioni e politiche a misura della persona. Per risolvere i problemi e convergere verso il bene comune, il ruolo dei cittadini organizzati è decisivo, nelle comunità come nel Paese. La partecipazione attiva e militante dei cittadini è anche il modo per dare vigore alle istituzioni democratiche.

Intendiamo occuparci di povertà educativa, di welfare, di patrimonio culturale materiale e immateriale, allargando gli orizzonti all’ambiente e al territorio.
La ricchezza del nostro paese è data dalla varietà e dal valore dei genius loci che possono rappresentare veri e propri giacimenti generativi di un futuro condiviso. La tutela e la valorizzazione dei luoghi, dei centri storici, dei borghi, delle tradizioni civili e religiose “non sono simulacri da venerare ma fuochi da alimentare”.

I fattori fondamentali del progresso civile e sociale sono le persone capaci di costruire relazioni, il valore generativo dell’intrapresa e la sussidiarietà circolare. I giovani, l’innovazione, la creazione di valore economico sostenibile dal punto di vista sociale sono le leve su cui agire. Le buone pratiche promosse e condivise alimenteranno il nostro comune lavoro e possono essere semi di speranza per un futuro condiviso e inclusivo.

La contrapposizione fra Stato e mercato o mercato e società civile organizzata è un retaggio del passato. Questo è il tempo della collaborazione, del reciproco riconoscimento, dell’amministrazione condivisa delle politiche pubbliche nel welfare e nella cultura, del pieno coinvolgimento di tutti i soggetti per perseguire il bene comune. Il principio costituzionale della sussidiarietà deve ispirare un sistema normativo che consenta di perseguire in modo democratico la lotta all’esclusione sociale e di promuovere la solidarietà. La co-programmazione e la co-progettazione saranno la cifra per misurare il cambio di paradigma, tanto per le istituzioni quanto per il Terzo Settore. La cultura, nelle sue evidenze materiali e immateriali,nelle sue implicazioni sociali ed economiche, dovranno essere pienamente dentro questa nuova fase. E’ la sfida di questo tempo, il tempo del coraggio.

La Rete adotta il Manifesto della comunicazione non ostile.

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